martedì 27 luglio 2010

Evento sociale con pediluvio – venerdi’ 30 Luglio alla Caffetteria dei Bagni Municipali di San Salvario, via Morgari 14 -- ore 20:00

Venerdì prossimo ci incontriamo con chi ancora è rimasto a Torino per un apericena che ci dicono ottimo e abbondante (costo 6 Euro) alla Caffetteria dei Bagni Municipali di San Salvario. La Caffetteria mette a disposizione ampie bacinelle dove fare il pediluvio per rinfrancarsi dal caldo. Per un gruppo di assidui camminatori come BoPi, un bel pediluvio è proprio quello che ci vuole per riposare i piedi in vista di nuove fatiche. Sarà un modo simpatico per rivederci fuori dai sentieri, salutarci e darci appuntamento a Settembre.
Ci vediamo venerdì, con i piedi a mollo...

martedì 20 luglio 2010

Giro dei tre colli: San Veran, Biancetta, Col Longet – Valle Varaita (CN) 18 lug. 2010 “Alla ricerca dell’orma perduta”.

“Drappello” ridotto per questa fantastica escursione; eravamo solo in sette di cui solo due “ometti”.
Si saranno spaventati tutti, dato che la scheda tecnica parlava di un percorso per escursionisti allenati?
Tra l’altro, la maggioranza netta di quote rosa pone un altro interrogativo: dove sono finiti gli uomini di una volta?
Scherzi a parte anche con un gruppo dimezzato siamo partiti alla volta dei tre colli o forse no …. purtroppo a causa della neve ancora presente lungo una parte del sentiero, che da Chianale porta al Colle di San Veran, Rosalba e Paolo, organizzatori del trekking, hanno deciso di modificare leggermente il percorso e di “perdere” un colle e pure un’orma.
Per chi non lo sapesse le orme determinano il grado di difficoltà dei trekking Boscaglia; questo era partito con 4 orme.
Incolonnati ci avviamo per il sentiero che porta al lago Blu; sembra di stare a Rimini, lunghi serpentoni di persone si snodano su per il percorso. Complice la giornata fantastica: assenza totale di nuvole ed un sole molto caldo, che avrà portato tutti i cittadini al mare o su per queste belle vette a cercare un po’ di refrigerio.
La prima parte del nostro cammino scorre veloce nella pineta, che lascia il posto, più avanti, ad un pendio assolato e roccioso.
Il gruppo è di quelli da “formula uno”, alla ricerca dell’orma perduta, con un ritmo abbastanza sostenuto, pilotati da Paolo, taglia più volte il sentiero sfruttando le ripide scorciatoie, che ne confondono il reale percorso.
Scherzosamente ci diciamo che in questo modo possiamo aggiungere mezza orma alla difficoltà del trekking.
E’ una bella compagnia che in allegria, gioia e tranquillità, chiacchierando del più e del meno, punta dritta al primo obiettivo: il lago Blu. Spettacolare!
Che bella idea che hanno avuto quei gitanti che hanno montato le tende, probabilmente la sera prima, in prossimità del laghetto, da mettere in conto.
Pur essendo il luogo meraviglioso, non ci fermiamo che il tempo di alcune foto e per assaporare un po’ di frutta, poi via alla volta del Colle Biancetta; ci sono ancora circa 450 mt. di dislivello prima di quota 2900, vetta più alta del nostro trekking.
Da qui in poi la selezione dei gruppi è più dura e ci ritroviamo a condividere il sentiero solo con poche altre persone. Ora ci sentiamo un po’ più in pace. Non che non ci piaccia la gente, anzi, ma la confusione, soprattutto in luoghi così “incantati” toglie un po’ di magia.
Il sentiero è più ripido, l’aria fresca un po’ rarefatta, i vari diversi fiorellini da fotografare ,che rapiscono la componente femminile del gruppo, il silenzio che ci accompagna, creano quella giusta atmosfera che da sempre conduce le persone a faticare per raggiungere questi luoghi meravigliosi.
Il sapore che ha il raggiungere la vetta del Colle Biancetta ed essere seduti a cavallo del confine italo-francese, rimirando lo spettacolo a 360°, che ci fa sentire parte dell’insieme, non ha eguali.
Una bella boccata di ossigeno per il corpo e per lo spirito e poi nuovamente ci mettiamo in cammino alla volta del Colle Longet ,poco più a valle.
In prossimità del colle, vari laghetti ci attirano alla ricerca di un posticino adatto a desinare; c’è l’imbarazzo della scelta,ma alla fine optiamo per un piccolo spazio roccioso limitrofo ad uno specchio d’acqua con vista sul retro del Mon Viso. Lasciatemi qui per l’eternità!
Non ci facciamo di certo mancare la pennichella, che in un posto fantastico del genere, si apprezza maggiormente. L’aria è freschissima, anzi fredda, ma compensata da un sole cocente, del quale oggi ne portiamo i ricordi sulla nostra pelle.
Come si fa a lasciare un posto così ? Non abbiamo scelta, il tempo inesorabile, ci fa rimettere in cammino verso valle alla conclusione della nostra bellissima passeggiata.
Per concludere in bellezza facciamo una tappa in un bar di Chianale, dove sorseggiamo una bevanda fresca, per accompagnare l’ottima crostata preparata da Rosalba (grazie !) e poi visitiamo il paese che è molto carino.
Il rientro a casa ci “regala” un paio d’ore di coda in auto, che non ci tolgono di certo il sorriso, che continua ad accompagnarci ancora oggi, nel ricordo della bellissima giornata trascorsa insieme.
Grazie a tutti per la compagnia e a Rosalba e Paolo per l’organizzazione e per averci fatto conoscere un altro stupendo angolo di Paradiso.

Claufo

P.S. altre foto qui : http://www.facebook.com/album.php?aid=2057765&id=1546977660&l=cdf9e418be e pure qui http://www.facebook.com/album.php?aid=2063686&id=1546977660&l=3538913f02

martedì 6 luglio 2010

Fiori d'Arancio

Domenica 13 giugno tutta BoPi si e' stretta intorno a Rosi e Paolo, che hanno celebrato a Peveragno (CN) il loro matrimonio. Giusto una settimana prima Rosi ci ha accompagnati nella gita al Colle della Battagliola, nella foto di sinistra vedete infatti i nostri brindare in anticipo sulla cima del Monte Cavallo.
Paolo e Rosi sono appena tornati dal Cammino Portoghese per Santiago, e gia' sono pronti per riunirsi all'allegra comitiva di BoPi: li rivedremo nella prossima gita il 18 Luglio in Valle Varaita, ancora una volta guidata da Rosi (ma Paolo, cosa fa Paolo :))
Ai novelli sposi vanno gli auguri sinceri della Redazione dell'Eco di BoPi.



6 Giugno Monte Cavallo (2290 mslm) ____ 13 Giugno Peveragno (570 mslm)


lunedì 5 luglio 2010

Da Balme al bivacco Gandolfo - 04 lug 2010

Se non siete mai stati in montagna o non avete mai partecipato ad una gita in montagna, una volta si chiamavano gite, quando ero ragazzino e ci andavo con i miei genitori, ora si chiamano trekking, ma relativamente a quanto di seguito espresso non cambia nulla, dicevo se non avete mai, almeno, partecipato ad un trekking, beh probabilmente, potrebbe esservi passata per la mente la seguente domanda: “che cosa ci troveranno mai (coloro che ci vanno, in montagna), nel prepararsi alcuni panini a casa, nello svegliarsi presto, nel percorrere svariati chilometri prima in auto e poi a piedi su per ripidi pendii, magari sotto il sole cocente, faticando e sudando, solo per mangiare i panini di cui sopra, ad una quota maggiore di quella di casa propria ?”
Certamente, se vi siete posti una domanda simile, avete una visione molto limitata di un trekking e vi invito a provarne almeno uno …. e perché no quello che abbiamo fatto ieri.
Che giornata ! Che posti ! Che meraviglia ! Se poi condite il tutto con dell’ottima compagnia, eravamo ben in quindici, beh che dire ? ma che ve lo dico a fare ? provate !

Dopo aver lasciato le macchine in un piccolo slargo subito poco dopo Balme e più precisamente a frazione Cornetti, ci siamo incamminati per poche centinaia di metri sull’asfalto, abbiamo attraversato un ponticello e siamo finiti in un bosco “incantato” fresco e verdissimo.
Appena fuori dal boschetto il panorama si apre e ci presenta delle fantastiche montagne frastagliate e pregne di cascatelle e torrentelli che scorrono costantemente; montagne delimitate da un cielo limpido tale da creare un distacco così netto da rendere quasi possibile ritagliarne i bordi per portarsi a casa nella mente e negli scatti delle varie macchine fotografiche, quelle meravigliose composizioni naturali create dal miglior artista mai esistito.
Ancora saturi della poesia creata dal meraviglioso paesaggio, proseguiamo in territorio “nemico” la nostra gita. Ebbene si ci ritroviamo faccia a faccia con delle mucche che pascolavano tranquille e non ritenendoci una minaccia, evidentemente, hanno pensato bene di proseguire il loro pranzo senza considerarci minimamente.
Qui il sentiero si è fatto un po’ più ripido, ma la sorpresa migliore stava per arrivare. Il nostro percorso prevedeva di attraversare un torrente di circa 3-4 mt. Purtroppo non c’era un punto che ci permettesse di saltellare da una rocca ad un’altra e non avendo ancora imparato a camminare sulle acque, non abbiamo avuto altra scelta che quella di toglierci gli scarponi e di immergervi i nostri piedi.
Li per li, visto il gran caldo, senza pensarci molto e forse ricercando anche un po’ di refrigerio ci siamo immediatamente catapultati nelle “chiare, fresche e dolci acque” o meglio GELIDE per uscirne il più presto possibile. Bella poi la sensazione della circolazione che pulsava nei piedi ancora umidicci.
Altro “strappo” ripido e poco dopo siamo arrivati al lago di Paschiet (2001 mt) … dico tra me e me: “oggi non pensavo che mi avrebbero stupito con gli effetti speciali”.
Penso subito che sia il posto ideale per la sosta pranzo, vista l’ora e il brontolio dello stomaco, ma vengo smentito immediatamente e ripartiamo, dopo alcuni scatti fotografici, su per un altro ripido sentierino.
Giunti alla sommità, questa volta si che possiamo scorgere il bivacco Gandolfo e i due laghi verdi, altro paradiso terreste.
Decidiamo di rifocillarci lungo la riva di uno di essi e non appena ci siamo sistemati ed abbiamo addentato il primo panino … inizia a piovere. Poche gocce, poco fastidiose, alle quali non diamo minimamente peso.
La pennichella purtroppo è stata interrotta bruscamente da quelle gocce che, evidentemente infastidite dall’essere state ignorate, avevano pensato bene di chiamare rinforzi e di costringerci a levare le tende.
I più temerari non indossano nemmeno la giacca e altri si ricoprono con la mantella, che per la terza gita consecutiva, si vuole rendere protagonista, ma non gliene viene dato modo visto che una decina di minuti dopo il sole torna a splendere.
Ormai avevamo ripreso il cammino del ritorno e pian piano (più o meno) siamo tornati a valle dove ci siamo concessi una “vacanza balneare” lungo la riva del fiume; alcuni tornati un po’ bambini, complice il caldo, il sole e l’acqua, inevitabilmente si sono rinfrescati un po’ più del previsto. Altri hanno deciso di ottenere la stessa freschezza tracannandosi una fantastica birra in un baruccio in prossimità del parcheggio delle auto.
Grazie a tutti per la bellissima giornata !
Grazie a Matteo per l’organizzazione e per averci permesso di mangiare i nostri panini immersi nel paradiso terreste. Sicuramente quei panini si trasformano lungo il cammino e diventano fantastici, provare per credere.
Claufo

P.S. alcune foto (dalla 128) al solito link: http://www.facebook.com/album.php?aid=2057765&id=1546977660&l=cdf9e418be