martedì 20 luglio 2010

Giro dei tre colli: San Veran, Biancetta, Col Longet – Valle Varaita (CN) 18 lug. 2010 “Alla ricerca dell’orma perduta”.

“Drappello” ridotto per questa fantastica escursione; eravamo solo in sette di cui solo due “ometti”.
Si saranno spaventati tutti, dato che la scheda tecnica parlava di un percorso per escursionisti allenati?
Tra l’altro, la maggioranza netta di quote rosa pone un altro interrogativo: dove sono finiti gli uomini di una volta?
Scherzi a parte anche con un gruppo dimezzato siamo partiti alla volta dei tre colli o forse no …. purtroppo a causa della neve ancora presente lungo una parte del sentiero, che da Chianale porta al Colle di San Veran, Rosalba e Paolo, organizzatori del trekking, hanno deciso di modificare leggermente il percorso e di “perdere” un colle e pure un’orma.
Per chi non lo sapesse le orme determinano il grado di difficoltà dei trekking Boscaglia; questo era partito con 4 orme.
Incolonnati ci avviamo per il sentiero che porta al lago Blu; sembra di stare a Rimini, lunghi serpentoni di persone si snodano su per il percorso. Complice la giornata fantastica: assenza totale di nuvole ed un sole molto caldo, che avrà portato tutti i cittadini al mare o su per queste belle vette a cercare un po’ di refrigerio.
La prima parte del nostro cammino scorre veloce nella pineta, che lascia il posto, più avanti, ad un pendio assolato e roccioso.
Il gruppo è di quelli da “formula uno”, alla ricerca dell’orma perduta, con un ritmo abbastanza sostenuto, pilotati da Paolo, taglia più volte il sentiero sfruttando le ripide scorciatoie, che ne confondono il reale percorso.
Scherzosamente ci diciamo che in questo modo possiamo aggiungere mezza orma alla difficoltà del trekking.
E’ una bella compagnia che in allegria, gioia e tranquillità, chiacchierando del più e del meno, punta dritta al primo obiettivo: il lago Blu. Spettacolare!
Che bella idea che hanno avuto quei gitanti che hanno montato le tende, probabilmente la sera prima, in prossimità del laghetto, da mettere in conto.
Pur essendo il luogo meraviglioso, non ci fermiamo che il tempo di alcune foto e per assaporare un po’ di frutta, poi via alla volta del Colle Biancetta; ci sono ancora circa 450 mt. di dislivello prima di quota 2900, vetta più alta del nostro trekking.
Da qui in poi la selezione dei gruppi è più dura e ci ritroviamo a condividere il sentiero solo con poche altre persone. Ora ci sentiamo un po’ più in pace. Non che non ci piaccia la gente, anzi, ma la confusione, soprattutto in luoghi così “incantati” toglie un po’ di magia.
Il sentiero è più ripido, l’aria fresca un po’ rarefatta, i vari diversi fiorellini da fotografare ,che rapiscono la componente femminile del gruppo, il silenzio che ci accompagna, creano quella giusta atmosfera che da sempre conduce le persone a faticare per raggiungere questi luoghi meravigliosi.
Il sapore che ha il raggiungere la vetta del Colle Biancetta ed essere seduti a cavallo del confine italo-francese, rimirando lo spettacolo a 360°, che ci fa sentire parte dell’insieme, non ha eguali.
Una bella boccata di ossigeno per il corpo e per lo spirito e poi nuovamente ci mettiamo in cammino alla volta del Colle Longet ,poco più a valle.
In prossimità del colle, vari laghetti ci attirano alla ricerca di un posticino adatto a desinare; c’è l’imbarazzo della scelta,ma alla fine optiamo per un piccolo spazio roccioso limitrofo ad uno specchio d’acqua con vista sul retro del Mon Viso. Lasciatemi qui per l’eternità!
Non ci facciamo di certo mancare la pennichella, che in un posto fantastico del genere, si apprezza maggiormente. L’aria è freschissima, anzi fredda, ma compensata da un sole cocente, del quale oggi ne portiamo i ricordi sulla nostra pelle.
Come si fa a lasciare un posto così ? Non abbiamo scelta, il tempo inesorabile, ci fa rimettere in cammino verso valle alla conclusione della nostra bellissima passeggiata.
Per concludere in bellezza facciamo una tappa in un bar di Chianale, dove sorseggiamo una bevanda fresca, per accompagnare l’ottima crostata preparata da Rosalba (grazie !) e poi visitiamo il paese che è molto carino.
Il rientro a casa ci “regala” un paio d’ore di coda in auto, che non ci tolgono di certo il sorriso, che continua ad accompagnarci ancora oggi, nel ricordo della bellissima giornata trascorsa insieme.
Grazie a tutti per la compagnia e a Rosalba e Paolo per l’organizzazione e per averci fatto conoscere un altro stupendo angolo di Paradiso.

Claufo

P.S. altre foto qui : http://www.facebook.com/album.php?aid=2057765&id=1546977660&l=cdf9e418be e pure qui http://www.facebook.com/album.php?aid=2063686&id=1546977660&l=3538913f02

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