sabato 25 settembre 2010

BoPi e l'anello di Santa Cristina

Vigilia bagnata (e fortunata)
Rendiamo anzitutto onore al merito. Senza Luca Mercalli (Nimbus) e il servizio meteo dell'Arpa, questa gita non si sarebbe fatta. Sabato a Torino ha piovuto tutta la giornata, il cielo era completamente coperto, e mai avremmo pensato ad una domenica di sole. Le previsioni del tempo, invece erano concordi: piogge in esaurimento nella notte, cielo parzialmente nuvoloso con sole a tratti. E noi, che crediamo nella meteorologia e nelle scienze esatte, sabato andiamo a letto fiduciosi: domani sole a palla!


In treno
Domenica mattina appuntamento alle 9:00 alla stazione di Madonna di Campagna, niente levatacce, abbiamo gia' dato la scorsa volta. Oggi lasciamo l’auto a casa, si viaggia in treno: perche' inquina poco, perche' in treno si socializza meglio, non si fanno code, e poi perche' la ferrovia che useremo, la storica Torino Ceres, dopo Lanzo diventa bellissima, sfidando la montagna con arditi viadotti e gallerie. Arrivati a Ceres, saliremo al santuario di Santa Cristina, arroccato sullo spartiacque tra la Val d'Ala e la Val Grande. La discesa avverra’ poi per la Val Grande. Da qui, sulle ampie praterie del fondovalle, ritorno a Ceres per completare l'anello.






Guest Star della giornata
Senza nulla togliere agli altri partecipanti, convenuti numerosi in numero di undici, l'escursione di questa domenica e' segnata dalla gradita partecipazione di Ludovica e Silvia, che in modo diverso hanno dimostrato calore e simpatia per BoPi.
In treno incontriamo e conosciamo Ludovica. Si era iscritta alla gita, ma poi problemi di salute le hanno impedito di partecipare. Ludovica ha comunque voluto venire a conoscerci, facendo in treno il viaggio con noi, e tornando quindi a Venaria dopo una sosta a Ceres. Rimettiti presto, Ludovica, ti aspettiamo alle prossime uscite..
E' con noi anche Silvia, di Boscaglia Emilia, venuta sabato direttamente da Bologna per rivedere gli amici di BoPi e conoscerne altri. Silvia e' poi tornata a casa prendendo un treno nella serata di Domenica. Grazie Silvia della tua visita, contiamo di ricambiare a breve.







La cappella degli appestati
Saliamo in un bel bosco di faggi e castagni, riconosciamo anche due alberi di Bosso, molto grandi. Sosta a meta' salita alla cappella degli appestati, un nome singolare, per una cappella in effetti molto particolare. Nel seicento Ceres fu colpita da una epidemia di peste, per questo gli abitanti costruirono questa cappella nel bosco, che permetteva loro di partecipare alle funzioni religiose all'aperto, senza accalcarsi negli spazi chiusi di una chiesa. Domenico, per nulla intimorito dal nome sinistro posa sorridente accanto alla cappella.





In cima al Santuario
Siamo a 1340 metri, arrivati al Santuario, costruzione aerea in bilico tra due valli. Il panorama e' di tutto rispetto: in un solo colpo d'occhio abbracciamo la val grande e la val d'ala, davanti a noi invece Ceres e la pianura torinese. “Sembra di stare sulla prua di una nave“ suggerisce qualcuno, e l'analogia marina e' rafforzata dalla montagna alle nostre spalle: si chiama .. Monte Rosso!
Riposiamo sulle antiche lose del Santuario, facendosi accarezzare dal sole che non ha mancato all'appuntamento. Quindi, secondo protocollo, foto di gruppo.











FantaBoPi 2011
La discesa e’ quasi una scalinata unica che si snoda in una splendida faggeta fino a Cantoira . Si fa un po’ di fatica, specie nella parte iniziale, perche la pietra degli scalini e’ un po’ umidiccia. Arrivati sul fondo valle, ampi spazi prativi fanno da scenario al nostro ritorno a Ceres. “Dobbiamo tornarci in questo posto” ci diciamo, e il pensiero va alle attivita’ e al calendario di escursioni del prossimo anno (nome in codice fantabopi 2011) .






I dolci di Ceres
Si dice Ceres, e uno pensa subito alla birra. In effetti questo grazioso borgo non c'azzecca niente con la birra danese. O forse no. Diciamo allora per gli amanti della filologia e della birra, che Ceres potrebbe derivare il suo nome dalla dea Cerere, la dea romana delle messi. E appunto a questa dea, informa wikipedia, si deve il nome della famosa birra. Birra o non birra, a Ceres abbiamo apprezzato soprattutto i dolci: i baci di Ceres, offerti da Laura a fine gita, sono rapidamente scomparsi dalla vista. Appena il tempo per una foto...


lunedì 20 settembre 2010

Sabato 25 Settembre: una cena per mille


Il 25 settembre in piazza Carignano, all'interno della manifestazione "Torino Spiritualità" , è stata organizzata una cena per 1.000 persone realizzata esclusivamente con scarti e materiale di seconda scelta. La cena è gratuita. L'evento ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e di riflettere su altri modelli di consumo più consapevole, alla luce dell’enorme quantità di cibo commestibile che la nostra società butta e dimentica, e del danno ambientale e umanitario che ciò determina. È preparata esclusivamente con cibo recuperato da eccedenze della produzione agroaliamentare ed è ispirata all’iniziativa “Feeding the 5.000”, organizzata da Tristram Stuart nel cuore di Londra il 16 dicembre 2009. La cena collettiva è realizzata in collaborazione con Slow Food, come anteprima di Terra Madre (21-25 ottobre) seguendo i principi e le azioni antispreco di Last Minute Market. Come introduzione alla cena e' prevista la conferenza
Sprechi. Ripensare il mondo del cibo
Carlo Petrini (Slow Food), Andrea Segrè (Last Minute Market) dialogano con Tristram Stuart. Cortile di Palazzo Carignano, ore 18:00.

Sei sei interessato a partecipare alla cena o alla conferenza insieme agli amici di BoPi, contatta Domenico, oppure Pino.

domenica 12 settembre 2010

BoPi alle Miniere del Beth

Alba torinese
La vita di montagna e' fatta di privazioni, si sa, ma a volte anche noi escursionisti della domenica ci sottoponiamo a prove difficili.
Sara' per questo che stamattina alla partenza a Torino siamo solo in quattro: sono le 6:30, e la levataccia deve aver spaventato piu' di uno. Si va in miniera, pardon.. a visitare le miniere del Beth, ormai abbandonate, nel Parco Naturale della Val Troncea.
Quest’oggi manca all’appello Claudio, apprezzato e seguitissimo cronista e fotografo de L'Eco di BoPi. Ha comprato casa, il ragazzo, e per un po' sara' preso da incombenze domestiche. Ci manda i suoi saluti, intanto dobbiamo fare senza, e allora tocca a me scrivere.


Le miniere del Beth
A Pinerolo incontriamo Paolo, la nostra guida di oggi (lo vedete in foto), insieme al resto del gruppo. Nell'organizzazione del giro, Paolo ha dimostrato sobrieta' piemontese: poche telefonate, nessuna mail, mai una parola di troppo. Ma nel parlare della sua val Troncea (Paolo vi e' legato da ricordi di infanzia e adolescenza) il nostro ha cambiato registro, ed e' stato invece prodigo di spiegazioni e chiarimenti: la storia delle miniere di calcopirite, usate per l'estrazione del rame e abbandonate dalla fine del 1800; la fonderia, le vie di accesso, le costruzioni e i ripari dei minatori; infine, la tragedia dell'inizio del secolo scorso, quando 81 minatori furono sepolti da una valanga scendendo a valle.



In cammino
Il sentiero, dopo una prima parte sul fondovalle, sale con pendenza leggera ma costante. Qualche marmotta saluta il nostro passaggio avvisando tutta la valle con il caratteristico fischio.
Il gruppo avanza unito, con qualche ritardatario che si ferma a fare foto. Si parla di stili alimentari (un classico nelle uscite di BoPi), delle vacanze fatte e di quelle da fare, dello scioglimento di Boscaglia, di cio' che sara' di BoPi.


Al colle
Ormai siamo al colle, abbiamo percorso 1100 metri, ma quasi non ce ne siamo accorti, visitiamo le due gallerie di ingresso alle miniere, leggiamo i cartelli illustrativi, che integrano le spiegazioni di Paolo. Quindi riposiamo nei pressi di uno dei due laghetti del colle.



Branzino al cartoccio
Fa' freddo, del resto siamo a 2800 metri, e non e' ferragosto. Dina, donna piena di risorse, tira fuori dallo zaino il telo termico e ci si incarta dentro. "Sembra un branzino al cartoccio" commenta qualcuno, ma il rimedio e' efficace, anche se un po' .. rumoroso. Non disponiamo di una foto dell'insolita mise, ma la stiamo cercando, tornate a visitarci tra qualche giorno….



Passerella Glamour
E’ ormai ora di scendere, visitiamo sulla strada del ritorno un secondo accesso alla miniera.
In corrispondenza di questo, un rivolo d'acqua forma una bellissima pozzanghera dai colori ramati. Qualcuno vi ha disposto delle traversine, materiale di recupero della miniera, per facilitare il passaggio. Alessandra si concede ai fotografi de L'Eco di BoPi in questa passerella glamour.



Strani e meravigliosi abitatori
Guardatelo (o guardatela, non lo sappiamo), questa meraviglia della Natura! Era li' ad aspettarci, sul sentiero di ritorno. Ha posato paziente e forse compiaciuto per i nostri obiettivi. Di poche parole, non sappiamo molto su di lui. C'e' qualche entomologo tra i nostri lettori?



Alle prossime!!
Sono le sette, siamo tornati alle macchine, dove Domenico ha trovato il suo portafoglio, che credeva di avere perso. Comincia ad imbrunire, e' stata una bella giornata, il meteo ci e' stato amico, ora la stanchezza comincia ad affiorare. E' ora di tornare a casa, sperando di non trovare code sulla strada (e cosi' sara’ fortunatamente). Ci vediamo il 19 Settembre al Santuario di Santa Cristina (Valli di Lanzo).