domenica 12 settembre 2010

BoPi alle Miniere del Beth

Alba torinese
La vita di montagna e' fatta di privazioni, si sa, ma a volte anche noi escursionisti della domenica ci sottoponiamo a prove difficili.
Sara' per questo che stamattina alla partenza a Torino siamo solo in quattro: sono le 6:30, e la levataccia deve aver spaventato piu' di uno. Si va in miniera, pardon.. a visitare le miniere del Beth, ormai abbandonate, nel Parco Naturale della Val Troncea.
Quest’oggi manca all’appello Claudio, apprezzato e seguitissimo cronista e fotografo de L'Eco di BoPi. Ha comprato casa, il ragazzo, e per un po' sara' preso da incombenze domestiche. Ci manda i suoi saluti, intanto dobbiamo fare senza, e allora tocca a me scrivere.


Le miniere del Beth
A Pinerolo incontriamo Paolo, la nostra guida di oggi (lo vedete in foto), insieme al resto del gruppo. Nell'organizzazione del giro, Paolo ha dimostrato sobrieta' piemontese: poche telefonate, nessuna mail, mai una parola di troppo. Ma nel parlare della sua val Troncea (Paolo vi e' legato da ricordi di infanzia e adolescenza) il nostro ha cambiato registro, ed e' stato invece prodigo di spiegazioni e chiarimenti: la storia delle miniere di calcopirite, usate per l'estrazione del rame e abbandonate dalla fine del 1800; la fonderia, le vie di accesso, le costruzioni e i ripari dei minatori; infine, la tragedia dell'inizio del secolo scorso, quando 81 minatori furono sepolti da una valanga scendendo a valle.



In cammino
Il sentiero, dopo una prima parte sul fondovalle, sale con pendenza leggera ma costante. Qualche marmotta saluta il nostro passaggio avvisando tutta la valle con il caratteristico fischio.
Il gruppo avanza unito, con qualche ritardatario che si ferma a fare foto. Si parla di stili alimentari (un classico nelle uscite di BoPi), delle vacanze fatte e di quelle da fare, dello scioglimento di Boscaglia, di cio' che sara' di BoPi.


Al colle
Ormai siamo al colle, abbiamo percorso 1100 metri, ma quasi non ce ne siamo accorti, visitiamo le due gallerie di ingresso alle miniere, leggiamo i cartelli illustrativi, che integrano le spiegazioni di Paolo. Quindi riposiamo nei pressi di uno dei due laghetti del colle.



Branzino al cartoccio
Fa' freddo, del resto siamo a 2800 metri, e non e' ferragosto. Dina, donna piena di risorse, tira fuori dallo zaino il telo termico e ci si incarta dentro. "Sembra un branzino al cartoccio" commenta qualcuno, ma il rimedio e' efficace, anche se un po' .. rumoroso. Non disponiamo di una foto dell'insolita mise, ma la stiamo cercando, tornate a visitarci tra qualche giorno….



Passerella Glamour
E’ ormai ora di scendere, visitiamo sulla strada del ritorno un secondo accesso alla miniera.
In corrispondenza di questo, un rivolo d'acqua forma una bellissima pozzanghera dai colori ramati. Qualcuno vi ha disposto delle traversine, materiale di recupero della miniera, per facilitare il passaggio. Alessandra si concede ai fotografi de L'Eco di BoPi in questa passerella glamour.



Strani e meravigliosi abitatori
Guardatelo (o guardatela, non lo sappiamo), questa meraviglia della Natura! Era li' ad aspettarci, sul sentiero di ritorno. Ha posato paziente e forse compiaciuto per i nostri obiettivi. Di poche parole, non sappiamo molto su di lui. C'e' qualche entomologo tra i nostri lettori?



Alle prossime!!
Sono le sette, siamo tornati alle macchine, dove Domenico ha trovato il suo portafoglio, che credeva di avere perso. Comincia ad imbrunire, e' stata una bella giornata, il meteo ci e' stato amico, ora la stanchezza comincia ad affiorare. E' ora di tornare a casa, sperando di non trovare code sulla strada (e cosi' sara’ fortunatamente). Ci vediamo il 19 Settembre al Santuario di Santa Cristina (Valli di Lanzo).





1 commento:

  1. Che bella gita !
    Non vedo l'ora di poterne fare ancora.
    A presto
    un abbraccio a tutti
    Ciao
    Claufo

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