martedì 14 dicembre 2010

"Incontri con l'autore" a San Benigno Canavese


Mi chiamo Gianluca Bonazzi e Vi scrivo, come se Ve lo potessi dire a voce, per invitarVi alla mia serata, il prossimo venerdì.
Non si parlerà di un libro, di cammini, di persone, di luoghi, di oggetti.
Questi sono certamente importanti, ma li sento come aghi e fili, cioè in pratica strumenti di un qualcosa di più grande, di una grande tela che chiamo UTOPIA.
Vi parlerò della mia utopia, che si muove gioiosa e brillante come un bizzarro diamante bianco in un mondo sempre più difficile.
Ognuno di noi dovrebbe riconoscere e custodire la propria utopia.
Ogni cammino sogna utopie ad occhi aperti in grado di salvare la vita.
L' utopia non è solo un sogno, è qualcosa che va molto oltre, è la terra immaginaria di Avalon che custodisce tutti i miei sogni più profondi.
Brindo alla vita tutte le volte che posso ed essa, sedotta, mi sta ricompensando.


 L’Associazione Sorriso, con il patrocinio del Comune di San Benigno Canavese ha organizzato una una serie di "Incontri con l'autore" e venerdì 17 dicembre, alle ore 21.00, presso la Biblioteca "Pierre Octave Fasani", Gianluca Bonazzi parlerà del suo taccuino di viaggio nato in seguito al viaggio-evento GeMiTo che lo ha portato a camminare lungo i tre lati del triangolo industriale Genova-Milano-Torino.

giovedì 28 ottobre 2010

Mercoledì 10 Novembre BoPi e le Erbe

...quante ne incontriamo lungo i sentieri, ci fermiamo ad osservarle, fotografarle. Alcune ci sono note, di altre sappiamo poco. Gli anziani, soprattutto quelli delle montagne, le conoscevano molto bene e la loro vita era legata alla Natura in modo più semplice e diretto che adesso. Mercoledì 10 Novembre non vi invitiamo ad una camminata ma ad una conferenza...
Dina

(Cliccare sulla locandina per leggerla)

sabato 23 ottobre 2010

Viandanti Pensieri a Casale Monferrato: 30 - 31 ottobre

Ogni cammino dona il tempo della consapevolezza:

l' anima, specchiandosi nel paesaggio, si apre al futuro.
GB

Quante volte abbiamo letto questa sigla, GB, nei "camminareinforma", ne "il cammino", a firmare pensieri brevi ed intensi sulla vita come cammino o sul cammino come vita?
Chi ha camminato con GeMiTo ha già avuto modo di conoscere Gianluca Bonazzi, componente del gruppo di Camminattori del Movimentolento.

Ora Gianluca tornerà a Casale, sabato 30 ottobre, per presentare i suoi “Viandanti Pensieri”.
Proprio dove a maggio lo abbiamo incontrato, presenterà il suo libro-taccuino durante una passeggiata nel centro storico della cittadina del Monferrato, con partenza alle 15.00 dalla Cittadella.

Domenica 31, l’associazione OperO di Ozzano e gli amici del CAI di Casale accompagneranno Gianluca e coloro che vorranno sul percorso de "La via del Cemento" da Ozzano a Coniolo. Ritrovo ad Ozzano, piazza della Stazione ore 9,00.

Tutti gli amici camminatori sono i benvenuti ad entrambi gli eventi!
Laura

domenica 10 ottobre 2010

Domenica 3 Ottobre - BoPi ritorna al Presepe Walser

Ci sono luoghi che si conoscono e raccontano per immaginazione. Si parte con l'idea di vedere apertamente tutto ciò che promettono, poi a volte l'occhio deve accontentarsi di pochi suggerimenti, e concentrarsi su du essi per provare a guidare i passi... Alla partenza dell'escursione si vede poco e pioviggina, volteggiano pensieri quasi inevitabili di domeniche pigre e sedentarie, ma alla fine si decide di camminare.

Valser

Si parte tardi, ma si parte. Si avanza lentamente nella nebbia senza vedere la meta prevista e senza fissarne una alternativa. E' strano muoversi con così pochi metri di sentiero visibile, senza i familiari riferimenti di cielo e sfondo. Camminando nella nebbia sembra di stare dentro un film di sequenze sospese e immobili che stentano a unirsi in una trama.

gocce (6)

gocce (4)

gocce (7)

Steli d'erba e aghi di conifera imperlati di minuscole gocce, la radura che rivela un bosco invisibile, il rumore di campanacci forse lontani o forse no, la sagoma flou di una delle tante baite isolate lungo il vallone. Tutto si collega col cammino e si completa con l'imaginazione. Dopo alcune ore si torna nuovamente al punto di partenza, riflettendo sulle visioni e sulle suggestioni che una giornata di sereno ci avrebbe celato. Chissà che cosa pensavano gli antichi Walser quando certe giornate autunnali di pioggia e nebbia avvolgevano il loro presepe...



sabato 25 settembre 2010

BoPi e l'anello di Santa Cristina

Vigilia bagnata (e fortunata)
Rendiamo anzitutto onore al merito. Senza Luca Mercalli (Nimbus) e il servizio meteo dell'Arpa, questa gita non si sarebbe fatta. Sabato a Torino ha piovuto tutta la giornata, il cielo era completamente coperto, e mai avremmo pensato ad una domenica di sole. Le previsioni del tempo, invece erano concordi: piogge in esaurimento nella notte, cielo parzialmente nuvoloso con sole a tratti. E noi, che crediamo nella meteorologia e nelle scienze esatte, sabato andiamo a letto fiduciosi: domani sole a palla!


In treno
Domenica mattina appuntamento alle 9:00 alla stazione di Madonna di Campagna, niente levatacce, abbiamo gia' dato la scorsa volta. Oggi lasciamo l’auto a casa, si viaggia in treno: perche' inquina poco, perche' in treno si socializza meglio, non si fanno code, e poi perche' la ferrovia che useremo, la storica Torino Ceres, dopo Lanzo diventa bellissima, sfidando la montagna con arditi viadotti e gallerie. Arrivati a Ceres, saliremo al santuario di Santa Cristina, arroccato sullo spartiacque tra la Val d'Ala e la Val Grande. La discesa avverra’ poi per la Val Grande. Da qui, sulle ampie praterie del fondovalle, ritorno a Ceres per completare l'anello.






Guest Star della giornata
Senza nulla togliere agli altri partecipanti, convenuti numerosi in numero di undici, l'escursione di questa domenica e' segnata dalla gradita partecipazione di Ludovica e Silvia, che in modo diverso hanno dimostrato calore e simpatia per BoPi.
In treno incontriamo e conosciamo Ludovica. Si era iscritta alla gita, ma poi problemi di salute le hanno impedito di partecipare. Ludovica ha comunque voluto venire a conoscerci, facendo in treno il viaggio con noi, e tornando quindi a Venaria dopo una sosta a Ceres. Rimettiti presto, Ludovica, ti aspettiamo alle prossime uscite..
E' con noi anche Silvia, di Boscaglia Emilia, venuta sabato direttamente da Bologna per rivedere gli amici di BoPi e conoscerne altri. Silvia e' poi tornata a casa prendendo un treno nella serata di Domenica. Grazie Silvia della tua visita, contiamo di ricambiare a breve.







La cappella degli appestati
Saliamo in un bel bosco di faggi e castagni, riconosciamo anche due alberi di Bosso, molto grandi. Sosta a meta' salita alla cappella degli appestati, un nome singolare, per una cappella in effetti molto particolare. Nel seicento Ceres fu colpita da una epidemia di peste, per questo gli abitanti costruirono questa cappella nel bosco, che permetteva loro di partecipare alle funzioni religiose all'aperto, senza accalcarsi negli spazi chiusi di una chiesa. Domenico, per nulla intimorito dal nome sinistro posa sorridente accanto alla cappella.





In cima al Santuario
Siamo a 1340 metri, arrivati al Santuario, costruzione aerea in bilico tra due valli. Il panorama e' di tutto rispetto: in un solo colpo d'occhio abbracciamo la val grande e la val d'ala, davanti a noi invece Ceres e la pianura torinese. “Sembra di stare sulla prua di una nave“ suggerisce qualcuno, e l'analogia marina e' rafforzata dalla montagna alle nostre spalle: si chiama .. Monte Rosso!
Riposiamo sulle antiche lose del Santuario, facendosi accarezzare dal sole che non ha mancato all'appuntamento. Quindi, secondo protocollo, foto di gruppo.











FantaBoPi 2011
La discesa e’ quasi una scalinata unica che si snoda in una splendida faggeta fino a Cantoira . Si fa un po’ di fatica, specie nella parte iniziale, perche la pietra degli scalini e’ un po’ umidiccia. Arrivati sul fondo valle, ampi spazi prativi fanno da scenario al nostro ritorno a Ceres. “Dobbiamo tornarci in questo posto” ci diciamo, e il pensiero va alle attivita’ e al calendario di escursioni del prossimo anno (nome in codice fantabopi 2011) .






I dolci di Ceres
Si dice Ceres, e uno pensa subito alla birra. In effetti questo grazioso borgo non c'azzecca niente con la birra danese. O forse no. Diciamo allora per gli amanti della filologia e della birra, che Ceres potrebbe derivare il suo nome dalla dea Cerere, la dea romana delle messi. E appunto a questa dea, informa wikipedia, si deve il nome della famosa birra. Birra o non birra, a Ceres abbiamo apprezzato soprattutto i dolci: i baci di Ceres, offerti da Laura a fine gita, sono rapidamente scomparsi dalla vista. Appena il tempo per una foto...


lunedì 20 settembre 2010

Sabato 25 Settembre: una cena per mille


Il 25 settembre in piazza Carignano, all'interno della manifestazione "Torino Spiritualità" , è stata organizzata una cena per 1.000 persone realizzata esclusivamente con scarti e materiale di seconda scelta. La cena è gratuita. L'evento ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e di riflettere su altri modelli di consumo più consapevole, alla luce dell’enorme quantità di cibo commestibile che la nostra società butta e dimentica, e del danno ambientale e umanitario che ciò determina. È preparata esclusivamente con cibo recuperato da eccedenze della produzione agroaliamentare ed è ispirata all’iniziativa “Feeding the 5.000”, organizzata da Tristram Stuart nel cuore di Londra il 16 dicembre 2009. La cena collettiva è realizzata in collaborazione con Slow Food, come anteprima di Terra Madre (21-25 ottobre) seguendo i principi e le azioni antispreco di Last Minute Market. Come introduzione alla cena e' prevista la conferenza
Sprechi. Ripensare il mondo del cibo
Carlo Petrini (Slow Food), Andrea Segrè (Last Minute Market) dialogano con Tristram Stuart. Cortile di Palazzo Carignano, ore 18:00.

Sei sei interessato a partecipare alla cena o alla conferenza insieme agli amici di BoPi, contatta Domenico, oppure Pino.

domenica 12 settembre 2010

BoPi alle Miniere del Beth

Alba torinese
La vita di montagna e' fatta di privazioni, si sa, ma a volte anche noi escursionisti della domenica ci sottoponiamo a prove difficili.
Sara' per questo che stamattina alla partenza a Torino siamo solo in quattro: sono le 6:30, e la levataccia deve aver spaventato piu' di uno. Si va in miniera, pardon.. a visitare le miniere del Beth, ormai abbandonate, nel Parco Naturale della Val Troncea.
Quest’oggi manca all’appello Claudio, apprezzato e seguitissimo cronista e fotografo de L'Eco di BoPi. Ha comprato casa, il ragazzo, e per un po' sara' preso da incombenze domestiche. Ci manda i suoi saluti, intanto dobbiamo fare senza, e allora tocca a me scrivere.


Le miniere del Beth
A Pinerolo incontriamo Paolo, la nostra guida di oggi (lo vedete in foto), insieme al resto del gruppo. Nell'organizzazione del giro, Paolo ha dimostrato sobrieta' piemontese: poche telefonate, nessuna mail, mai una parola di troppo. Ma nel parlare della sua val Troncea (Paolo vi e' legato da ricordi di infanzia e adolescenza) il nostro ha cambiato registro, ed e' stato invece prodigo di spiegazioni e chiarimenti: la storia delle miniere di calcopirite, usate per l'estrazione del rame e abbandonate dalla fine del 1800; la fonderia, le vie di accesso, le costruzioni e i ripari dei minatori; infine, la tragedia dell'inizio del secolo scorso, quando 81 minatori furono sepolti da una valanga scendendo a valle.



In cammino
Il sentiero, dopo una prima parte sul fondovalle, sale con pendenza leggera ma costante. Qualche marmotta saluta il nostro passaggio avvisando tutta la valle con il caratteristico fischio.
Il gruppo avanza unito, con qualche ritardatario che si ferma a fare foto. Si parla di stili alimentari (un classico nelle uscite di BoPi), delle vacanze fatte e di quelle da fare, dello scioglimento di Boscaglia, di cio' che sara' di BoPi.


Al colle
Ormai siamo al colle, abbiamo percorso 1100 metri, ma quasi non ce ne siamo accorti, visitiamo le due gallerie di ingresso alle miniere, leggiamo i cartelli illustrativi, che integrano le spiegazioni di Paolo. Quindi riposiamo nei pressi di uno dei due laghetti del colle.



Branzino al cartoccio
Fa' freddo, del resto siamo a 2800 metri, e non e' ferragosto. Dina, donna piena di risorse, tira fuori dallo zaino il telo termico e ci si incarta dentro. "Sembra un branzino al cartoccio" commenta qualcuno, ma il rimedio e' efficace, anche se un po' .. rumoroso. Non disponiamo di una foto dell'insolita mise, ma la stiamo cercando, tornate a visitarci tra qualche giorno….



Passerella Glamour
E’ ormai ora di scendere, visitiamo sulla strada del ritorno un secondo accesso alla miniera.
In corrispondenza di questo, un rivolo d'acqua forma una bellissima pozzanghera dai colori ramati. Qualcuno vi ha disposto delle traversine, materiale di recupero della miniera, per facilitare il passaggio. Alessandra si concede ai fotografi de L'Eco di BoPi in questa passerella glamour.



Strani e meravigliosi abitatori
Guardatelo (o guardatela, non lo sappiamo), questa meraviglia della Natura! Era li' ad aspettarci, sul sentiero di ritorno. Ha posato paziente e forse compiaciuto per i nostri obiettivi. Di poche parole, non sappiamo molto su di lui. C'e' qualche entomologo tra i nostri lettori?



Alle prossime!!
Sono le sette, siamo tornati alle macchine, dove Domenico ha trovato il suo portafoglio, che credeva di avere perso. Comincia ad imbrunire, e' stata una bella giornata, il meteo ci e' stato amico, ora la stanchezza comincia ad affiorare. E' ora di tornare a casa, sperando di non trovare code sulla strada (e cosi' sara’ fortunatamente). Ci vediamo il 19 Settembre al Santuario di Santa Cristina (Valli di Lanzo).





lunedì 30 agosto 2010

Camminare, Cantare e Danzare, 11-12 settembre

Il secondo we di settembre è denso di appuntamenti. Sagre e feste di paese non mancano. Ce n'è una dedicata alla musica occitana che si svolgerà ad Ostana (CN) domenica 12 settembre: Chantar e Dançar a Ostana.

La musica occitana mi ha sempre affascinato, con i suoi balli e i suoi strumenti antichi.
Ci sarà Luca Pellegrino, un musicista innamorato delle sue valli che ho ascoltato ad un concerto. Accompagnerà le persone per il borgo di Ostana insegnando 10 canzoni popolari. Nel pomeriggio si balleranno i balli occitani.


Il giorno precedente, ci sarà un bellissima iniziativa: la festa delle Marittime e del Mercantour in vetta.
Si tratta di un evento organizzato da due parchi, italiano e francese, tra cui c'è molta collaborazione. Per festeggiare i 30 anni di istituzione sabato 11 settembre ci saranno,contemporaneamente, 30 escursioni di diversa difficoltà, 20 in Francia e 10 in Italia. A mezzogiorno tutti gli escursionisti saranno in cima alle varie vette e ogni gruppo soffierà su una candela esprimendo un desiderio a favore delle biodiversità.Gli accompagnatori saranno guardiaparco, guide naturalistiche e per le gite più difficili ci saranno guide alpine. Le escursioni sono gratuite.

Tutte le escusioni e le informazioni si trovano nel sito http://www.parcoalpimarittime.it/ (cliccate su Festa delle Marittime)

La stessa sera si svolgerà a Valdieri la festa storica Anin a balar cun masche e saervan.Durante la festa suonerà un gruppo occitano e ci saranno danze occitane.


Chi non vorrà ballare con le masche, potrà assistere sabato 11 alle 21, al concerto di Guccini a Torino. Nonostante i biglietti fossero già esauriti il giorno prima che io andassi a comprarli, c'è qualcuno che spera di trovarne all'ultimo minuto davanti al Palaisozaki.

Riepilogando
- Sab11 in giornata - Festa delle Marittime e del Mercantour in vetta - Parco delle Alpi Marittime (CN)
- Sab11 in serata - Anin a balar cun masche e saervan - Valdieri (CN) oppure Guccini - Torino
- Dom12 in giornata - Chantar e Dançar - Ostana (CN)
Se intendete partecipare a questi eventi in compagnia di amici di BoPi, contattateci: ci daremo un appuntamento sul posto e, se e' il caso, organizzeremo insieme il viaggio.
Laura e Dina

martedì 3 agosto 2010

Da Ceresole Reale verso le Valli di Lanzo (TO) - 31 lug. 01 ago 2010

Sabato 31 luglio, ore 5:00, suona la sveglia. Fuori è ancora buio, ma giusto il tempo di fare un po’ di colazione e di prepararsi, che la prima luce del mattino ci rende già attivi e ben predisposti per un nuovo ed entusiasmante trekking.
Questa volta ci aspetta una traversata con pernottamento a 2500 mt di quota, più o meno, quindi zaini più grossi, più carichi ed ingombranti; solo la tenda pesa circa 3,3 kg. Altra parte consistente del peso è data dai viveri che dovranno servirci per 2 pranzi, una cena ed una colazione, senza contare quei generi di conforto, che potrebbero essere lasciati a casa, ma che servono per riscaldarci il fisico e anche lo “spirito” (occorrente per tisane calde, caffé e “pusa caffè” ).
La partenza è al capolinea dell’autobus di via Fiocchetto a Torino; mezzo alternativo per raggiungere l’inizio del nostro trekking. Questo mezzo di trasporto ci permette di viaggiare tutti in gruppo, di non dover usare varie auto (che poi sarebbe complicato recuperare, visto che si parte da una vallata e si arriva in una adiacente) e personalmente mi riporta indietro alle piacevoli gite scolastiche e ancor di più alle belle uscite con i boy scout, una vita fa.
Anche per questo trekking il gruppo è ristretto a sette unità ed anche questa volta le femminucce sono in maggioranza rispetto ai maschietti. Forse molti hanno scelto di “divanarsi” (neologismo della sorella di Alessandra, che vanta il primato di non aver saltato nessuna delle gite di Boscaglia Piemonte, complimenti !) invece di provare a respirare un po’ di emozioni in alta quota.
Dopo 2 ore e mezza di autobus (con cambio a Pont Canavese) finalmente arriviamo a Ceresole Reale, giornata fantastica ! Ci fiondiamo subito in un bar per una seconda colazione e per una tappa idrica.
Zaini in spalle e GPS attivato, si parte! Pino, organizzatore della camminata, ci racconta un po’ di Ceresole Reale, della sua diga e del suo lago artificiale, nonché ci ragguaglia sul percorso che stiamo per affrontare; tutto ciò mentre facciamo rifornimento d’acqua ad una fontanella sita in mezzo ad una aiuola, con tanto di cartello “VIETATO CALPESTARE LE AIUOLE”, che vorremmo rispettare, ma non abbiamo le braccia così lunghe per raggiungere l’acqua e non violare la legge. No comment!



Attraversiamo la diga e poi ci inerpichiamo su per un sentiero immerso in un fantastico bosco di larici. Essere all’ombra ci aiuta indubbiamente nell’affrontare il dislivello di 1100 metri che ci porterà fino alla vetta del “Colle Crocetta”, luogo scelto per la tappa del pranzo.
Come ogni buon posto lo troviamo già “occupato” da un paio di coppie che stanno facendo un trekking simile al nostro e anche loro, in compagnia dei loro cani, stanno desinando. Comunque posto ce n’è anche per noi e nel fare amicizia scopriamo che “divideremo”, pure, lo stesso pianoro per la notte.
Anche loro hanno deciso che monteranno le tende nei pressi del lago di Fertà. Evidentemente il posto è proprio l’ideale per accamparsi.



Verso le quattro del pomeriggio, tra la nebbia, vediamo apparire un laghetto e dopo una breve perlustrazione del luogo, scegliamo quello che riteniamo il punto migliore per accamparci.
Siamo sudati, il sole si nasconde e l’aria fredda ci fa imbacuccare come in pieno inverno. Tende montate e acqua sul fuoco, nell’attesa di una calda tisana, Dina ci legge un racconto dal libro raccolta di Alessandro Vergari “Pensieri positivi”. Bella questa idea di Dina che ad ogni pausa lungo il cammino ci ha allietati con queste pillole di saggezza. Un altro bel modo di condividere questa meravigliosa esperienza.
Finalmente la nebbia si dirada e possiamo godere di un’ultima oretta di sole prima del tramonto. Che spettacolo ! Facciamo un giretto intorno al lago e ci godiamo il panorama.
Perdiamo la cognizione del tempo lasciandoci trasportare con la fantasia dai pensieri più puri e semplici fluttuando quasi sulle nuvole che sfiorano le cime delle vette più alte che ci circondando.
Torniamo alla realtà e al campo base prima di riamanere senza luce (le torce sono rimaste nelle tende) ed avvolti dalla nebbia che sta tornando. Certo che questo paesaggio non è sicuramente monotono.
Si è fatta ora di cena, sarebbe stato proprio bello aver portato con noi il necessario per una buona minestra calda, meglio ancora una fantastica polentata, ma il peso degli zaini sarebbe aumentato troppo e quindi ci accontentiamo di qualche panino, dell’insalata di riso, del tonno e soprattutto della “carciofella”!
Pino e Claudia la provano ad associare ad ogni altro alimento e pare sia sempre apprezzata.
Per concludere la serata e scaldarci un po’, beviamo un’altra tisana e subito a seguire dell’ottimo Genepy portato da Paolo e Rosalba. Sono solo le dieci meno un quarto, ma siamo stanchi, Dina ci allieta con una preghiera indiana e poi decidiamo di andare a dormire con l’intenzione di svegliarci verso mezzanotte per osservare le stelle.
Sinceramente io mi sono risvegliato al mattino verso le 6:30 circa, Pino aveva messo la sveglia, ma scopriremo, in seguito, che l’aveva puntata alle 12:00 e non alle 24:00. Dina dice di essersi svegliata e di aver pensato che nessuno l’avesse chiamata. Pare che lo spettacolo fosse bellissimo. Conferma anche Claudia che dice di aver goduto della vista della luna che si rispecchiava nel lago. Si saranno realmente svegliate oppure l’avranno sognato ?
Paolo, Rosalba ed Alessandra hanno dormito o comunque non sono usciti dalle loro tende e quindi non possono ne smentire ne confermare.

Domenica 1° agosto verso le 7, destati dai primi raggi del sole, ci alziamo, facciamo colazione ed iniziamo a sbaraccare. La nebbia se ne è andata completamente e lo spettacolo è sublime.
Verso le 9 e mezza siamo pronti per affrontare la lunga discesa (circa 1600 mt. di dislivello), che ci porterà a Bonzo, frazione di Groscavallo, comune della val grande di Lanzo.
Abbiamo appuntamento, verso mezzogiorno, con Eraldo, Carlo e Patrizia, che stanno salendo per il sentiero che poi affronteremo insieme, sullo splendido pianoro delle “riane”. Mi ricorda un po’ il telefilm “La casa nella prateria”. Ci abiterei volentieri in un luogo del genere.
Alle 12:00 suona la sveglia di Pino, ma non siamo ancora arrivati e le stelle sono già passate. Tanto la nebbia si ripropone e noi siamo contenti di essere sulla strada del ritorno e di scorgere il pianoro del rendez-vous.
In lontananza vediamo delle sagome ed ipotizziamo siano i nostri amici, altre sagome in zona ci fanno cambiare idea. Lungo l’ultimo tratto di discesa prima del piano facciamo un aperitivo con degli ottimi mirtilli.
Con solo mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia arriviamo al posto tappa, ma dei nostri amici non c’è traccia, nemmeno delle bottiglie di vino, che pensavamo fossero già in fresco nel ruscello.
Decidiamo, nell’attesa, di rigenerarci, con un fantastico pediluvio. L’acqua è proprio fredda e farci un bagnetto sarebbe impresa non facile, per temerari.
Ecco finalmente i nostri amici, che non solo hanno portato due ottime bottiglie di vino bianco, ma ci deliziano anche con del melone e della crostata di mirtilli. Ricambiamo mettendo in comune quei viveri che ci sono rimasti e con gioia festeggiamo questa bella giornata mangiando insieme.
Dopo una meritata pennichella ci rimettiamo in marcia; ebbene si abbiamo ancora circa 700 mt. di dislivello da affrontare.
Questo bosco, dove si snoda il sentiero, che dobbiamo percorrere, è composto da faggi e castagni; peccato non essere nel periodo dei porcini. Sembra un bosco da fiaba.
Cammina che cammina arriviamo alla fontana magica … che di magico ha solo il fatto di avere dell’ottima, freschissima acqua che ci permette di riempire nuovamente le borracce e di dissetarci. Una bella magia!
Qui Eraldo e Carlo ci salutano e recuperata l’auto ritornano a casa. Patrizia decide di aggregarsi alla comitiva e ritornare a Torino con noi.
Ultima fatica e finalmente arriviamo a Bonzo. Prima o poi ognuno trova il suo bonzo. Questo per noi aveva un significato importante. Il raggiungimento del nostro obiettivo. Decidiamo di premiarci, nell’attesa dell’autobus, che passerà tra circa 2 ore, con qualche fresca birretta, accompagnata da degli ottimi salumi e formaggi.
Il viaggio di ritorno va via veloce, ci salutiamo e ci auguriamo buone vacanze ! A settembre ricominceranno i trekking; ora ognuno va per la propria strada e torna a casa portando con se un po’ di ciò che ha condiviso con gli altri in amicizia e in allegria.
Grazie a tutti per aver camminato insieme ed a Pino per aver organizzato questo bel trekking.



Claufo

P.S. altre foto qui : http://www.facebook.com/album.php?aid=2063686&id=1546977660&l=3538913f02

lunedì 2 agosto 2010

Sabato 31 Agosto, Lago di Ferta', Valle Grande di Lanzo.

Partiti dalla vicina Valle di Ceresole, ci siamo accampati sulle sponde del Lago di Ferta'. Domani ritorneremo alla civilta', ora siamo soli con le montagne, tra qualche ora il buio e le stelle. Dina legge la Preghiera della Buona Notte.

Buona notte Montagne,
voi dovete proteggerci questa notte.
Noi siamo stranieri, ma siamo brava gente.
Non vogliamo fare del male a nessuno.
Buona notte Signor Pino,
ci siamo accampati sotto di te.
Tu devi proteggerci questa notte.
Buona notte Signor Gufo.
Mi sa tanto che ci siamo accampati in casa tua.
Siamo brava gente, non cerchiamo guai,
e' solo che siamo in viaggio.
Buona notte capo Serpente a Sonagli.
Buona notte a tutti.
Buona notte, popolo delle Erbe,
abbiamo steso i nostri giacigli proprio sopra di voi.
Buona notte, Terra,
siamo straiati proprio sulla tua faccia.
Devi prenderti cura di noi,
vogliamo vivere a lungo.

(Da 'Racconti Indiani' di Jaime De Angulo)


martedì 27 luglio 2010

Evento sociale con pediluvio – venerdi’ 30 Luglio alla Caffetteria dei Bagni Municipali di San Salvario, via Morgari 14 -- ore 20:00

Venerdì prossimo ci incontriamo con chi ancora è rimasto a Torino per un apericena che ci dicono ottimo e abbondante (costo 6 Euro) alla Caffetteria dei Bagni Municipali di San Salvario. La Caffetteria mette a disposizione ampie bacinelle dove fare il pediluvio per rinfrancarsi dal caldo. Per un gruppo di assidui camminatori come BoPi, un bel pediluvio è proprio quello che ci vuole per riposare i piedi in vista di nuove fatiche. Sarà un modo simpatico per rivederci fuori dai sentieri, salutarci e darci appuntamento a Settembre.
Ci vediamo venerdì, con i piedi a mollo...

martedì 20 luglio 2010

Giro dei tre colli: San Veran, Biancetta, Col Longet – Valle Varaita (CN) 18 lug. 2010 “Alla ricerca dell’orma perduta”.

“Drappello” ridotto per questa fantastica escursione; eravamo solo in sette di cui solo due “ometti”.
Si saranno spaventati tutti, dato che la scheda tecnica parlava di un percorso per escursionisti allenati?
Tra l’altro, la maggioranza netta di quote rosa pone un altro interrogativo: dove sono finiti gli uomini di una volta?
Scherzi a parte anche con un gruppo dimezzato siamo partiti alla volta dei tre colli o forse no …. purtroppo a causa della neve ancora presente lungo una parte del sentiero, che da Chianale porta al Colle di San Veran, Rosalba e Paolo, organizzatori del trekking, hanno deciso di modificare leggermente il percorso e di “perdere” un colle e pure un’orma.
Per chi non lo sapesse le orme determinano il grado di difficoltà dei trekking Boscaglia; questo era partito con 4 orme.
Incolonnati ci avviamo per il sentiero che porta al lago Blu; sembra di stare a Rimini, lunghi serpentoni di persone si snodano su per il percorso. Complice la giornata fantastica: assenza totale di nuvole ed un sole molto caldo, che avrà portato tutti i cittadini al mare o su per queste belle vette a cercare un po’ di refrigerio.
La prima parte del nostro cammino scorre veloce nella pineta, che lascia il posto, più avanti, ad un pendio assolato e roccioso.
Il gruppo è di quelli da “formula uno”, alla ricerca dell’orma perduta, con un ritmo abbastanza sostenuto, pilotati da Paolo, taglia più volte il sentiero sfruttando le ripide scorciatoie, che ne confondono il reale percorso.
Scherzosamente ci diciamo che in questo modo possiamo aggiungere mezza orma alla difficoltà del trekking.
E’ una bella compagnia che in allegria, gioia e tranquillità, chiacchierando del più e del meno, punta dritta al primo obiettivo: il lago Blu. Spettacolare!
Che bella idea che hanno avuto quei gitanti che hanno montato le tende, probabilmente la sera prima, in prossimità del laghetto, da mettere in conto.
Pur essendo il luogo meraviglioso, non ci fermiamo che il tempo di alcune foto e per assaporare un po’ di frutta, poi via alla volta del Colle Biancetta; ci sono ancora circa 450 mt. di dislivello prima di quota 2900, vetta più alta del nostro trekking.
Da qui in poi la selezione dei gruppi è più dura e ci ritroviamo a condividere il sentiero solo con poche altre persone. Ora ci sentiamo un po’ più in pace. Non che non ci piaccia la gente, anzi, ma la confusione, soprattutto in luoghi così “incantati” toglie un po’ di magia.
Il sentiero è più ripido, l’aria fresca un po’ rarefatta, i vari diversi fiorellini da fotografare ,che rapiscono la componente femminile del gruppo, il silenzio che ci accompagna, creano quella giusta atmosfera che da sempre conduce le persone a faticare per raggiungere questi luoghi meravigliosi.
Il sapore che ha il raggiungere la vetta del Colle Biancetta ed essere seduti a cavallo del confine italo-francese, rimirando lo spettacolo a 360°, che ci fa sentire parte dell’insieme, non ha eguali.
Una bella boccata di ossigeno per il corpo e per lo spirito e poi nuovamente ci mettiamo in cammino alla volta del Colle Longet ,poco più a valle.
In prossimità del colle, vari laghetti ci attirano alla ricerca di un posticino adatto a desinare; c’è l’imbarazzo della scelta,ma alla fine optiamo per un piccolo spazio roccioso limitrofo ad uno specchio d’acqua con vista sul retro del Mon Viso. Lasciatemi qui per l’eternità!
Non ci facciamo di certo mancare la pennichella, che in un posto fantastico del genere, si apprezza maggiormente. L’aria è freschissima, anzi fredda, ma compensata da un sole cocente, del quale oggi ne portiamo i ricordi sulla nostra pelle.
Come si fa a lasciare un posto così ? Non abbiamo scelta, il tempo inesorabile, ci fa rimettere in cammino verso valle alla conclusione della nostra bellissima passeggiata.
Per concludere in bellezza facciamo una tappa in un bar di Chianale, dove sorseggiamo una bevanda fresca, per accompagnare l’ottima crostata preparata da Rosalba (grazie !) e poi visitiamo il paese che è molto carino.
Il rientro a casa ci “regala” un paio d’ore di coda in auto, che non ci tolgono di certo il sorriso, che continua ad accompagnarci ancora oggi, nel ricordo della bellissima giornata trascorsa insieme.
Grazie a tutti per la compagnia e a Rosalba e Paolo per l’organizzazione e per averci fatto conoscere un altro stupendo angolo di Paradiso.

Claufo

P.S. altre foto qui : http://www.facebook.com/album.php?aid=2057765&id=1546977660&l=cdf9e418be e pure qui http://www.facebook.com/album.php?aid=2063686&id=1546977660&l=3538913f02

martedì 6 luglio 2010

Fiori d'Arancio

Domenica 13 giugno tutta BoPi si e' stretta intorno a Rosi e Paolo, che hanno celebrato a Peveragno (CN) il loro matrimonio. Giusto una settimana prima Rosi ci ha accompagnati nella gita al Colle della Battagliola, nella foto di sinistra vedete infatti i nostri brindare in anticipo sulla cima del Monte Cavallo.
Paolo e Rosi sono appena tornati dal Cammino Portoghese per Santiago, e gia' sono pronti per riunirsi all'allegra comitiva di BoPi: li rivedremo nella prossima gita il 18 Luglio in Valle Varaita, ancora una volta guidata da Rosi (ma Paolo, cosa fa Paolo :))
Ai novelli sposi vanno gli auguri sinceri della Redazione dell'Eco di BoPi.



6 Giugno Monte Cavallo (2290 mslm) ____ 13 Giugno Peveragno (570 mslm)


lunedì 5 luglio 2010

Da Balme al bivacco Gandolfo - 04 lug 2010

Se non siete mai stati in montagna o non avete mai partecipato ad una gita in montagna, una volta si chiamavano gite, quando ero ragazzino e ci andavo con i miei genitori, ora si chiamano trekking, ma relativamente a quanto di seguito espresso non cambia nulla, dicevo se non avete mai, almeno, partecipato ad un trekking, beh probabilmente, potrebbe esservi passata per la mente la seguente domanda: “che cosa ci troveranno mai (coloro che ci vanno, in montagna), nel prepararsi alcuni panini a casa, nello svegliarsi presto, nel percorrere svariati chilometri prima in auto e poi a piedi su per ripidi pendii, magari sotto il sole cocente, faticando e sudando, solo per mangiare i panini di cui sopra, ad una quota maggiore di quella di casa propria ?”
Certamente, se vi siete posti una domanda simile, avete una visione molto limitata di un trekking e vi invito a provarne almeno uno …. e perché no quello che abbiamo fatto ieri.
Che giornata ! Che posti ! Che meraviglia ! Se poi condite il tutto con dell’ottima compagnia, eravamo ben in quindici, beh che dire ? ma che ve lo dico a fare ? provate !

Dopo aver lasciato le macchine in un piccolo slargo subito poco dopo Balme e più precisamente a frazione Cornetti, ci siamo incamminati per poche centinaia di metri sull’asfalto, abbiamo attraversato un ponticello e siamo finiti in un bosco “incantato” fresco e verdissimo.
Appena fuori dal boschetto il panorama si apre e ci presenta delle fantastiche montagne frastagliate e pregne di cascatelle e torrentelli che scorrono costantemente; montagne delimitate da un cielo limpido tale da creare un distacco così netto da rendere quasi possibile ritagliarne i bordi per portarsi a casa nella mente e negli scatti delle varie macchine fotografiche, quelle meravigliose composizioni naturali create dal miglior artista mai esistito.
Ancora saturi della poesia creata dal meraviglioso paesaggio, proseguiamo in territorio “nemico” la nostra gita. Ebbene si ci ritroviamo faccia a faccia con delle mucche che pascolavano tranquille e non ritenendoci una minaccia, evidentemente, hanno pensato bene di proseguire il loro pranzo senza considerarci minimamente.
Qui il sentiero si è fatto un po’ più ripido, ma la sorpresa migliore stava per arrivare. Il nostro percorso prevedeva di attraversare un torrente di circa 3-4 mt. Purtroppo non c’era un punto che ci permettesse di saltellare da una rocca ad un’altra e non avendo ancora imparato a camminare sulle acque, non abbiamo avuto altra scelta che quella di toglierci gli scarponi e di immergervi i nostri piedi.
Li per li, visto il gran caldo, senza pensarci molto e forse ricercando anche un po’ di refrigerio ci siamo immediatamente catapultati nelle “chiare, fresche e dolci acque” o meglio GELIDE per uscirne il più presto possibile. Bella poi la sensazione della circolazione che pulsava nei piedi ancora umidicci.
Altro “strappo” ripido e poco dopo siamo arrivati al lago di Paschiet (2001 mt) … dico tra me e me: “oggi non pensavo che mi avrebbero stupito con gli effetti speciali”.
Penso subito che sia il posto ideale per la sosta pranzo, vista l’ora e il brontolio dello stomaco, ma vengo smentito immediatamente e ripartiamo, dopo alcuni scatti fotografici, su per un altro ripido sentierino.
Giunti alla sommità, questa volta si che possiamo scorgere il bivacco Gandolfo e i due laghi verdi, altro paradiso terreste.
Decidiamo di rifocillarci lungo la riva di uno di essi e non appena ci siamo sistemati ed abbiamo addentato il primo panino … inizia a piovere. Poche gocce, poco fastidiose, alle quali non diamo minimamente peso.
La pennichella purtroppo è stata interrotta bruscamente da quelle gocce che, evidentemente infastidite dall’essere state ignorate, avevano pensato bene di chiamare rinforzi e di costringerci a levare le tende.
I più temerari non indossano nemmeno la giacca e altri si ricoprono con la mantella, che per la terza gita consecutiva, si vuole rendere protagonista, ma non gliene viene dato modo visto che una decina di minuti dopo il sole torna a splendere.
Ormai avevamo ripreso il cammino del ritorno e pian piano (più o meno) siamo tornati a valle dove ci siamo concessi una “vacanza balneare” lungo la riva del fiume; alcuni tornati un po’ bambini, complice il caldo, il sole e l’acqua, inevitabilmente si sono rinfrescati un po’ più del previsto. Altri hanno deciso di ottenere la stessa freschezza tracannandosi una fantastica birra in un baruccio in prossimità del parcheggio delle auto.
Grazie a tutti per la bellissima giornata !
Grazie a Matteo per l’organizzazione e per averci permesso di mangiare i nostri panini immersi nel paradiso terreste. Sicuramente quei panini si trasformano lungo il cammino e diventano fantastici, provare per credere.
Claufo

P.S. alcune foto (dalla 128) al solito link: http://www.facebook.com/album.php?aid=2057765&id=1546977660&l=cdf9e418be

domenica 27 giugno 2010

In alta Val di Susa, attraverso i boschi, la storia e le leggende.

La scheda tecnica del trekking riportava: "il ripido sentiero ha inizio dalla frazione di Beaume (Oulx) a circa 1085 mt. Si sale ... attraverso il bosco a circa 2200 mt." Difficoltà 4 orme.

Aspettative più che rispettate in ogni dettaglio. Trekking impegnativo, ma molto bello.

Sentieri pietrosi e ripidi, un po' al sole e un po' al riparo dell'ombra della pineta.



Varie brevi tappe per rifiatare e per ricarburare.

La foschia a valle ha reso le fotografie (http://www.facebook.com/album.php?aid=2057765&id=1546977660&l=cdf9e418be dalla foto 88 alla 127) un po' ovattate, ma il paesaggio ha meritato comunque l'attenzione di vari scatti.

La "passeggiata" nonostante l'impegno e lo sforzo è trascorsa in serenità ed allegria, complice anche il bel gruppo di "viandanti".
Chi si conosce da un po', chi si è trovato per la prima volta a condividere la montagna, ognuno con la propria gioia e la propria voglia di trascorre una bella giornata insieme.

Cammina e cammina e finalmente siamo arrivati alla vetta prefissata e ... finalmente si mangia !



Dopo un breve, ma lauto ristoro ed una pennichella rigeneratrice riprendiamo il nostro cammino ... si scende. Anche la discesa è impegnativa, giustamente se no, il trekking, mica poteva fregiarsi delle 4 orme.

Affrontato il suggestivo passaggio nella galleria dei Saraceni (costruita però dagli alpini, ma ?! che vi fossero dei saraceni arruolati ?), illuminato solo dalle nostre torce frontali ed accompagnato dallo scorrere rapido dell'acqua sotto i nostri piedi
e dal ticchettio più o meno intenso delle gocce piovute dal soffitto, proseguiamo inesorabili nel nostro trekking, ora un po' bagnato.

Avevano detto che nel pomeriggio ci sarebbe stata la possibilità di qualche pioggia e quindi come da copione ...

Una gita assolutamente variegata anche nel tempo meteorologico, che ci ha veramente impegnati; varie volte abbiamo messo e tolto la mantella per la pioggia.

Complimenti a Dina per l'organizzazione e per la resistenza (ieri lei aveva già fatto lo stesso trekking per provarlo, mentre il trekking ha provato noi).

Alla prossima

Claufo

P.S. AAA cercasi proprietario di un sacchetto contenente delle scarpe e altro, abbandonato nella mia auto ... Francesco è roba tua ?

mercoledì 23 giugno 2010

Ciao a tutti,
vi giro questa e-mail di Gianluca Bonazzi di GeMiTo che ci segnala un simpatico evento previsto per venerdì 25 giugno, dalle 21.00 alle 24.00:

"Venerdì 25 sarò a Torino, alla Locanda delle Idee,
gestita da una partecipante
ad alcune tappe di GeMiTo.
Si chiama Anna.
Terrò laboratori sulla parola,
Claudio Jaccarino sull' acquarello,
poi ci sarà chi farà lettura di tarocchi."

La Locanda delle Idee si trova a Torino, in via Pigafetta 44B.
Per informazione chiedere ad Anna al numero 3391920530; e_mail locandadelleidee@libero.it


Per qualche notizia in più su Gianluca e Claudio guardate qui:
http://www.gemito.movimentolento.it/it/page/camminattori/

Ciao a tutti,
Laura

lunedì 14 giugno 2010

Presepe Walser – San Grato – Valle d’Aosta - 13 giugno 2010

Ore 9:30 ritrovo al casello autostradale di Pont Saint Martin, giornata soleggiata e molto calda, le premesse sono ottime.

Dopo un minimo di organizzazione si parte, in auto, alla volta di Issime con destinazione Vallone San Grato, circa mezzora di tornanti.

Lasciate le vetture, indossati gli scarponi e spalmate le varie “cremine”, finalmente, il gruppetto, composto da tredici persone, che a tavola dicono porti sfortuna, ma in montagna non è ancora stata creata una regola, si incammina con un passo regolare e tranquillo.

Chiacchierando del più e del meno affrontiamo la prima salita che non è proprio dolcissima, ma la compagnia è ottima e il paesaggio meraviglioso.

Luigi, che ha organizzato questo trekking, ci racconta man mano le curiosità della zona e ci fornisce informazioni interessanti relativamente alle baite, tipiche costruzioni Walser, che caratterizzano il paesaggio; purtroppo parecchie sono diroccate e altre, che sono state ristrutturate, non sempre hanno avuto un restauro conservativo ottimale.

Altra caratteristica della vallata, forse solo relativa a quest’annata, è l’acqua che scorre ovunque in fiumiciattoli, torrenti, rigagnoli, tra i prati e i sentieri. Forse avremmo dovuto portare le pinne invece degli scarponi; prati verdissimi e boschi favolosi, quasi incantati.



In questa atmosfera fiabesca non poteva mancare la nebbia che pian piano inizia a salire attorno alle cime più alte.

Ormai si è fatta una certa ora, la vetta da raggiungere è troppo coperta e la fame inizia a farsi sentire, così decidiamo di accamparci e di rifocillarci. Qualcuno dopo aver riempito lo stomaco ne approfitta per fare pure una pennichella.

Appena ridestati, “le belle e i bei addormentati nel prato”, riprendiamo la marcia in senso inverso, ma percorrendo un sentiero alternativo. Con nostro sommo piacere dopo poco tempo possiamo indossare le nostre giacche a vento e le nostre mantelle impermeabili … finalmente anche dal cielo arriva un po’ d’acqua; trekking bagnato trekking fortunato. Almeno non sarà certo un po’ di pioggia a toglierci il piacere di questa bella gita che dopo alcune foto di gruppo si conclude in un bar di Issime tra tisane, thè, fette di torta, birra e vino …. per tutti i gusti. Felici e contenti ci salutiamo e ci diamo appuntamento al prossimo trekking.




Claufo

lunedì 7 giugno 2010

Nel Vallone di Bellino, tra fioriture e borgate montane

Ciao a tutt*,
ieri BoPi ha effettuato una nuova escursione.
Siamo stati in Val Varaita e per la precisione dopo aver lasciato le macchine a Casteldelfino ci siamo incamminati verso le borgate "Chiesa" e "Fontanile", molto carine ; grazie alle dettagliate spiegazioni di Rosalba abbiamo potuto apprezzarle maggiormente.
In questo modo abbiamo iniziato il trekking in modo leggero e tranquillo, ma ci stava aspettando una bella sopresa .... una "piacevole" salita ripida, soprattutto per la prima parte, ma il nostro passo montanaro lento ci ha portato fino alla vetta senza problemi.
Lungo il cammino che meraviglia! Paesaggi bellissimi. Abbiamo deciso che il nome adatto alla passeggata era "La giornata dei fiori". Uno spettacolo! Anemoni in quantità e non solo.


Salendo verso il colle della Battagliola

Peccato o per fortuna, la giornata era parecchio nebbiosa e dalla vetta del Colle della Battagliola e del Monte Cavallo non abbiamo potuto godere della vista del Mon Viso, ma il sole non ci ha cotti, magra consolazione.Va beh, in questo modo, abbiamo la scusa per ripetere la gita con l'intento di rifarci gli occhi con il panorama che abbiamo, questa volta, solo immaginato.
Alla prossima !!!


Un sorriso per L'Eco di BoPi




Claufo

venerdì 21 maggio 2010

Quando Bopi non cammina

Finalmente abbiamo anche noi una bella paginetta dove scrivere tutto quello che viene realizzato in BoPi o dai BoPi....
Ecco ad esempio un lavoro di equipe "fuori sentiero". C'e' anche la "pressa umana", fondamentale per la realizzazione del cartellone che spesso ci accompagna alle presentazioni e agli eventi BoPi. La partecipazione al completamento del cartellone è libera: basta inviare una bella foto di una delle escursioni a cui si è partecipato. Chissà che non la vediate incorniciata e appesa al prossimo evento?








BoPi e Ge.Mi.To tra Casale Monferrato e Candia Lomellina

Domenica 16 Maggio, insieme a Riccando Carnovalini e GE.MI.TO abbiamo percorso la tappa Casale Monferrato Candia Lomellina, tra filari di pioppi e risaie allagate.






L'arrivo a Candia Lomellina